Robot e Laser : le frontiere della mia chirurgia

Quando si può operare con il robot e quando con il laser?

La chirurgia robotica con sistema Da Vinci è indicata prevalentemente per la cura di patologie urologiche maligne (tumore della prostata, del rene, dell’uretere e della vescica) mentre la chirurgia laser con laser a luce verde “Green-light” e REZUM sono utilizzati esclusivamente nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

 

Quali sono i vantaggi del robot?

La Chirurgia robotica da Vinci rappresenta l’evoluzione della chirurgia laparoscopica e permette all’operatore di affinare ulteriormente la tecnica chirurgica mini-invasiva grazie ad una visione avanzata tridimensionale (3D) capace di ingrandire di 10 volte le strutture anatomiche e ad un movimento di 360° degli strumenti robotici che permette di eseguire più precisi movimenti chirurgici in assenza di tremore.  Questi vantaggi garantiscono un minor rischio di complicanze intra e post-operatorie ma soprattutto il recupero precoce della continenza urinaria ed una migliore funzionalità erettile post-operatoria.

Quale sono i vantaggi della chirurgia laser?

 La chirurgia laser con Green-light e REZUM rappresenta una chirurgia mini-invasiva dell’ipertrofia prostatica benigna. Il vantaggio clinico e chirurgico più evidente è rappresentato da un enorme potere coagulativo che rende il rischio di sanguinamento nettamente inferiore a quello della metodologia tradizionale ovvero la resezione endoscopica della prostata tramite TURP.
Inoltre il minor rischio di complicanze rispetto all’intervento tradizionale induce la significativa riduzione dei tempi di cateterizzazione e dunque della degenza ospedaliera.

 

Ci sono controindicazioni alla chirurgia robotica e laser?

 In teoria tutti i pazienti possono essere operati con il robot o con il laser. Le uniche controindicazioni alla chirurgia robotica possono essere di natura anestesiologica, mentre la chirurgia laser puo’ essere indicata anche in pazienti con gravi comorbidità e/o età avanzata. Questo permette la possibilità di rimuovere il catetere vescicale anche in quegli uomini di solito definiti “inoperabili”, restituendo loro la possibilità di tornare ad urinare senza catetere e quindi migliorando significativamente la loro qualità di vita.

 

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